< Pagina:Idilli di Teocrito (Romagnoli).djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

IDILLIO V 41

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Idilli di Teocrito (Romagnoli).djvu{{padleft:78|3|0]]41 LACONE Diamogli pure una voce! COMATA Tu dagliela. LACONE Amico, dà retta, vieni un po’ qui. Noi due si contrasta, chi superi l’altro nell’intonar canzoni. Tu giudica, caro Morsone, senza né me favorire, né troppo tener dalla sua. COMATA Si, per le Ninfe, Morsone carissimo; e troppo Comàta non secondare, né a me ti piaccia accordar preferenze. Sappilo, amico: è questa la gregge del turio Sibirta: sono del sibarita Eumàra le capre che vedi... LACONE Fior di briccone, in nome di Giove, chi mai ti dimanda se di Sibirta è la greggia, se mia? Quante chiacchiere fai! COMATA Galantomone che sei, se parlo, non dico menzogna, e mai non vendo fumo. Tu si, non sai dire che ingiurie. LACONE E parla, se tu hai qualche cosa da dire; e rimanda

vivo il giudice. O Pane, sarai linguacciuto, Comàta!

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.