< Pagina:Idilli di Teocrito (Romagnoli).djvu
Questa pagina è ancora da trascrivere o è incompleta.

TEOCRITO 42

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Idilli di Teocrito (Romagnoli).djvu{{padleft:79|3|0]]42 TEOCRITO LA GARA COMATA Me prediligon più assai di Dafni il pastore, le Muse: ed io, giusto ier l’altro, ad esse immolai due capretti. LACONE E molto Apollo me predilige; ed io nutro per lui un ariete bello: ché appressan le feste Carnee. COMATA Han, tranne due, le mie capre, due capretti ognuna: io le mungo, e la mia bella mi dice: ((Tapino, tu mungi da solo». LACONE Ehi là là! Quasi venti graticci di cacio Lacone empie; e tra i fiori un ragazzo si gode che imberbe ha la guancia. COMATA E Cléarista questo capraro bersaglia coi pomi:

quando le capre ei spinge, con dolci susurri lo adesca.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.