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IDILLIO V 45

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Idilli di Teocrito (Romagnoli).djvu{{padleft:82|3|0]]IDILLIO V 45 LACONE Non mi ricordo. D’Eumàra ricordo, quel di che t’avvinse di funi, e ti scopò: di questo n’ho certa memoria. COMATA Morsone, ehi là, qualcuno già mastica amaro: l’intendi? — Cerca una fossa di vecchia, raccogli cipolle di mare. LACONE Anch’io, Morsone, a qualcuno dò briga: tu pure lo vedi. — Vattene lungo l’Alenta: scavare puoi li pamporcini. COMATA Volga l’Imera flutti di latte, e non d’acqua; e tu, Cràti, corri di vino gonfio: la sàggina s’empia di pomi. LACONE Di miele, anche per noi, scorra il Sibari; e a bruzzolo, attinga con la sua brocca la bella non acqua, ma favi ricolmi. COMATA Hanno le capre mie pastura d’egilo e trifoglio, vanno sbandate sopra corbezzoli e sopra lentischi. LACONE Hanno le capre mie, per nutrirsi, melissa a bizzeffe,

fitto l’imbrèntine cresce, che i petali ha come le rose.

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