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il mistero del poeta 155

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Dibattè le mani in aria, scotendo via, a capo chino, un frettoloso riso muto.

— Prenda me, piuttosto — diss’egli poi — prenda mio fratello, benchè noi siamo molto diversi!

Guardò in giù. Non si vedeva ancora nessuno.

— I Tedeschi sono spesso buoni e pazienti — soggiunse — come cammelli; e spesso s’innamorano come non so quale altra bestia più romantica. Questi due lati del carattere tedesco li ha mio fratello. Voi lo vedete, pare pieno di birra ed è pieno di chiaro di luna. Quanto a pazienza, vedrete che adesso verrà su con miss Yves in un braccio e il signor Treuberg nell’altro. Io sono molto diverso, molto diverso.

Intanto la signorina Luise e sua sorella litigavano poco lontano per alcuni fiori che la prima aveva colti e che l’altra diceva non esser vero Waldmeister. Adesso la vocine della biondina parevano piccoli colpi di becco. Rideva, ma credo che avrebbe pianto volentieri. Chiamarono il dottor Topler, e poichè con lui riuscirono solo a litigare in tre, chiamarono poi anche suo fratello e il signor Treuberg, appena sopraggiunti.

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