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II.
Ella sa, amica mia, che fino al 1872 non ebbi segreti per Lei. Se non ci siamo amati, quantunque liberi, fu perchè, forse, v’era tra noi troppa affinità di sentimenti, troppa comunanza d’idee, troppa fraternità di natura; e l’amore, tra noi, sarebbe stato una specie d’incesto. Tale è la ragione bizzarra che ne trovammo insieme una volta. Non era tuttavia la sola, certo; ne avevamo altre, Lei e io. Non toccherò delle Sue, naturalmente; ma si ricorda del sogno che Le raccontai appunto nell’inverno del 1872, una sera ch’eravamo soli e ch’io Le avevo portato un libro curioso: «Du sommeil et des rêves?» Forse non se ne ricorderà. Lo strano del sogno è questo, che lo feci due volte a un intervallo