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XXVI.
Non c’era dubbio che avrei seguito Violet a Norimberga; ma per un giusto riguardo a lei, ai Topler, direi quasi, a me stesso, non l’avrei certo seguita troppo palesemente, viaggiando nel medesimo treno. Volevo però vederla, foss’anche da lontano, quando partiva, e mi tenni nei pressi della stazione fino all’ora della corsa. Arrivarono omnibus, vettore e pedoni; non vidi miss Yves. Giunto il treno di Monaco, mi avviai a piedi verso Eichstätt per la strada maestra. Non incontrai nessuno; non sapevo che pensare. Passai dal Rossmarkt, e avvicinandomi a casa Treuberg vidi entrarvi frettolosamente
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