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il mistero del poeta 257

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— Vuoi raccontarlo tu? — diss’egli.

Colui scosse il capo.

— Dunque — riprese l’altro rassegnatamente — il medico incominciò a dire che desiderava avvertire...

Una voce sommessa interruppe dalla poltrona:

— Ch’era in dovere.

— Oh santo Dio! — esclamo Topler, stizzito. Riprese subito l’impero di sè, e si corresse con mansuetudine:

— Sì, caro, ch’era in dovere. Era in dovere di avvertire mio fratello che la salute di quella persona non ispirava inquietudini per il momento; ma che vi erano serie minaccie per l’avvenire, specialmente considerando...

Qui Topler esitò come se non fosse sicuro di ciò che diceva e si volse a suo fratello.

— Questo non importa — mormorò il professore — questo non importa.

Topler seniore non comprendeva gli scrupoli di suo fratello e lo guardò, attonito.

— Se si tratta — diss’io — dei precedenti di famiglia, parli pure, li conosco.

— Poichè lo sa — riprese il dottor Stephan

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