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XXXI.
Il 25 mattina, alle sette e mezzo, partivo da Magonza sul vapore Loreley. Pioveva e tirava vento; le umili rive e le isole del fiume con i loro grandi pioppi sfumavano nella nebbia. I gioghi del Taunus non si vedevano affatto; ad un certo punto poco più si vedeva che i fiotti giallastri rotti dal piroscafo. Finalmente dietro i grandi alberi d’un’isola, al piede di fosche alture, ci apparve Rüdesheim.
Discesi all’Hôtel Krass. Sapevo che Violet non era a Rüdesheim, ma pure la sola aspettazione della venuta sua, un presentimento di ore felici, una incertezza del dove, del come, del quando le avrei parlato, mi fecero battere il
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