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XXXV.
L’indomani alle undici trovai Violet in giardino. Nello stringerle la mano la sentii di ghiaccio, ma il viso era tanto raggiante! Mi aspettava da un’ora, pur ricordando di avermi detto alle undici. Le diedi le due strofe che precedono e un biglietto con cinque versi che mai altri occhi umani non videro nè vedranno. I suoi lampeggiarono di gioia quando le parlai di queste poesie, scritte nella notte.
— Ecco — esclamò — la mia speranza di ieri!
Ma quando vide com’erano scritti i cinque versi e quale inesprimibile amore dicevano, mi guardò fisso con lo stesso scuro fuoco del giorno
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