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XLI.
I versi che seguono furono probabilmente scritti alcuni giorni dopo Heidelberg perchè so di averli pensati alla finestra dell’albergo, appena sorta la luna; e ricordo ch’era oltre la mezzanotte. La luna si alzava a sinistra, rossastra e falcata, di là dal Reno, sopra Ingelheim; un obliquo raggio dorato tagliava le tenebre del fiume.
— Sai — dissi a Violet l’indomani mattina in presenza degli Steele — stanotte si è trovato il tesoro dei Nibelunghi.
Lo dissi con un tale accento di sincerità che la signora Steele si lasciò sfuggire un oh!
— L’ho trovato io — soggiunsi — Ed è tutto per miss Yves.
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