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XLV.
È fra le mie ultime gradite memorie la sconosciuta signora bruna, di sorprendente bellezza, che salì sul nostro vapore a Bonn. Non ricordo più affatto il suo viso, ma certo era impossibile non ammirare la sua grazia seducente, i suoi occhi mobili, parlanti e voluttuosi. Siccome i pochissimi viaggiatori erano tutti sotto coperta, compresi gli Steele, e sul ponte non eravamo che Violet e io, così la bellissima signora si mise a guardarmi come sua preda e trastullo di viaggio, tanto più di proposito, credo, quanto più si capiva ch’ero legato alla mia vicina. Quella fu la prima e l’ultima volta che vidi Violet tocca da un’ombra di gelosia. Ella si crucciava e ne