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il mistero del poeta 389

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Mistero del Poeta (Fogazzaro).djvu{{padleft:393|3|0]]in tedesco alla domanda del sacerdote risposi sì, in italiano, e mi pare aver udito pure dalle labbra di Violet un impercettibile sì. Eravamo un solo, oramai; un solo anche nella riverenza della cara lontana Italia, madre mia. Si udì una carrozza giungere rumorosamente e fermarsi alla porta; il prete ci disse gratulor, gratulor, salutandoci a due mani, io diedi il braccio a mia moglie ed uscimmo, Dio mio, quanto felici!

I bagagli di Violet erano già alla stazione, ma salendo in carrozza ella s’accorse di aver dimenticato in camera certe chiavi. La stazione di Rüdesheim, rispetto alla villa Steele, è proprio all’angolo opposto del borgo e la chiesa cattolica sta presso a poco nel mezzo. Non c’era moltissimo tempo da perdere dovendo far la spedizione dei bauli; e Paolo si offerse di andar lui in cerca delle chiavi per raggiungerci poi alla stazione. Accettammo. Intanto pioveva sempre a dirotto.

I bagagli erano molti e l’impiegato alquanto sonnacchioso; ci volle del buono prima che venisse a capo di spedirli. Mentre io attendevo a questo Violet e la signora Emma erano sole

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