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70 il mistero del poeta

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Il nostro sentiero toccava la stalla degli asinelli che si noleggiano di solito agli ospiti dell’Hôtel Belvedere. Mrs. B. s’era fermata a discorrere col padrone. Noi passammo avanti.

— Adesso — riprese Violet quando ci fummo dilungati abbastanza — comprendo che devo scrivere questa cosa. Non è un segreto, ma è una cosa che Ella non sa e che deve sapere. Il suo libro Luisa m’ha fatto una impressione profonda, più che non Le ho detto finora, e la sua simpatia mi è tanto cara; mi sarebbe molto dolore non solo s’Ella mi dimenticasse ma anche se pensasse di me come non bisogna! Io parto presto e non ci sarà mai più occasione di spiegare le cose.

Un gelo mortale mi prese, ebbi appena la forza di rispondere che mai mai la dimenticherei e che ora desideravo di essere sepolto sullo scoglio; quanto più presto, tanto meglio.

La sua mano convulsa mi afferrò il braccio.

— No — diss’ella. — Non voglio! Non voglio!

A questo punto sopraggiunse la B. e non ci lasciò più fino all’albergo. Mrs. Yves salì subito

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