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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il Mistero del Poeta (Fogazzaro).djvu{{padleft:94|3|0]]ganna! Ha sognato, sì, lo credo, e sogna ancora. Mi ha Ella solamente veduta bene? So che ciò non potrebbe adesso raffreddare il Suo sentimento, ma dica: ha Ella solamente veduta la mia infermità? Lei è poeta, mi risponde di sì, e che anzi mi vuol più bene per questo. Ma sarebbe sempre così? Non è mica per la infermità, del resto, o almeno non è principalmente per essa che combatto il mio cuore.

«È poeta. Altrimenti, come avrebbe potuto amarmi in così breve tempo? Io La conosco da tanto più. Forse la mia voce per Lei (oso dire così!), forse la Sua poesia per me sono come una musica che fa provare vera gioia o vera tristezza ma senza soggetto, e quando tace, tacciono anche questi sentimenti vani.

«La sublime leggenda del Diletto non è per noi. Si consoli se questo può consolarla! Non è per alcun’altra coppia umana, se non in qualche fugace momento che dopo si espia, il Diletto, l’Essere a cui si dice «io sono tu» è nella casa misteriosa, non si vede, non si è veduto mai. Solo in un freddo amaro senso gli uomini posson dirsi l’un l’altro «io sono tu».

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