< Pagina:Il crepuscolo degli idoli.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

FEDERICO NIETZSCHE

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il crepuscolo degli idoli.djvu{{padleft:121|3|0]]rio a quello che la scuola di Darwin desidererebbe, a quello che forse si oserebbe desiderare con tale scuola: voglio dire a detrimento dei forti, dei privilegiati, delle eccezioni fortunate. Le specie non crescono nella perfezione; i deboli finiscono sempre col rendersi padroni dei forti, perchè hanno dalla loro il gran numero e perchè anche sono più furbi... Darwin ha dimenticato lo spirito... Occorre aver bisogno di spirito per giungere ad averne, e si perde lo spirito quando non se ne ha più bisogno. Colui che ha della forza fa a meno dello spirito. Come si vede io intendo qui, per spirito, la circospezione, la pazienza, l’astuzia, la dissimulazione, il grande impero su sè stesso e tutto ciò che è mimicry (una gran parte di ciò che si chiama virtù appartiene a quest’ultima).


15.

Casuistica di psicologo. — Questi conosce gli uomini: perchè dunque li studia? Egli non vuole ottenere su di essi dei piccoli vantaggi, e neanche dei grandi, — è un uomo politico!... Quegli conosce pure gli uomini; e voi dite che non vuol trarne niente per sè stesso; è, come voi dite, un grande «impersonale». Guardate più da vicino. Forse egli vuole un vantaggio ancor peggiore: sentirsi superiore agli uomini, aver il diritto di guardarli dall’alto, non confondersi più con essi. Codesto «impersonale» disprezza gli uomini: e il primo è della specie più umana, quel che possa farne credere l’apparenza. Egli almeno si pone da eguale, egli si pone nel mezzo...

    122 —

    [[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il crepuscolo degli idoli.djvu{{padleft:121|3|0]]

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.