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IL CREPUSCOLO DEGLI IDOLI

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il crepuscolo degli idoli.djvu{{padleft:134|3|0]]il più resistente, anche se smarrito in difficoltà inestricabili, di quanta ammirazione esso gli sembra degno! E lo incoraggia ancora... Ma il filosofo disprezza l’uomo che desidera, ed anche ciò che può sembrargli desiderabile, e in generale ogni desiderabilità, ogni ideale dell’uomo. Se un filosofo potesse essere nichilista, lo sarebbe perchè trova il nulla dietro a tutti gl’ideali. E nemmeno il nulla, — ma soltanto ciò che è futile, assurdo, ammalato, stanco, ogni specie di feccia nella tazza vuotata della sua esistenza.... L’uomo che è tanto venerabile come realtà, perchè non merita stima quando desidera? Deve dunque scontare di essere tanto capace, come realtà? Bisogna dunque ch’egli controbilanci le proprie azioni, la tensione di spirito e di volontà che è in ogni azione, con una paralisi nella immaginazione e nell’assurdo? La storia dei suoi desiderî fu, finora, la parte vergognosa dell’uomo. Bisogna guardarsi dal leggere troppo e a lungo in codesta storia. Ciò che giustifica l’uomo è la sua realtà; essa lo giustificherà eternamente. E quanto maggior valore ha l’uomo reale, se lo paragoniamo a un uomo qualunque, il quale non è che un tessuto di desiderî, di sogni, di lezzi e di menzogne? a un uomo ideale qualunque?... E soltanto l’uomo ideale è contrario ai gusti del filosofo.


33.

Valore naturale dell’egoismo. — L’amore di sè non vale che per il valore fisiologico di quegli che lo pratica: esso può valere molto o può essere indegno


    — 135

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