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16 Capitolo primo

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il diavolo.djvu{{padleft:24|3|0]]l’egizio Set, e un ricordo dei tempi della schiavitù sofferta nella terra dei Faraoni.

È opinione comunemente accettata che solo dopo la cattività di Babilonia gli ebrei abbiano avuto circa i demonii concetti chiari e precisi. Trovandosi durante quel tempo, in contatto, se non intimo, almeno continuo, col mazdeismo, gli ebrei ebbero opportunità di conoscerne alcune dottrine e di appropriarsele in parte, e tra queste la dottrina concernente l’origine del male dovette trovar facile accesso negli spiriti loro, preparati e predisposti a riceverla dalle recenti calamità e dalle preoccupazioni di un fosco avvenire. Tale opinione dà luogo a qualche dubbio, e più di una obbiezione le si può fare; ma non è però meno certo che se la nozione, di spiriti malefici, e la credenza nelle opere loro, non mancavano agli ebrei prima dell’esilio, Satana non comincia a rivestir la figura e i caratteri che gli son proprii se non in iscritti posteriori all’esilio stesso. Nel libro di Giobbe, Satana appare tuttavia fra gli angeli in cielo, e non è propriamente un contraddittore di Dio e un perturbatore delle sue opere. Egli dubita della santità e della costanza

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