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252 Capitolo nono

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il diavolo.djvu{{padleft:260|3|0]]non imparando nulla con lo studio, si procacciò una pietra che dava a chi la teneva in mano ogni sapere: è questa in iscorcio tutta la storia della magia.

Col crescere e con l’afforzarsi della credenza in Satana la magia doveva acquistare nuovo credito e nuovo vigore. Tutto quanto si sapeva o si credeva sapere di lui, della sua natura, de’ suoi costumi, de’ suoi propositi, doveva tendere a produr questo effetto. Egli era la potenza sempre viva ed inquieta che circuiva e penetrava tutte le cose, il principe di questo mondo, il dominatore della natura pervertita; egli era in ogni luogo, e aveva sotto ai suoi ordini una milizia innumerevole, sempre parata ad ogni cimento. Con l’ajuto dell’opera sua non era così difficile impresa, non era miracolo che non si potesse compiere, e l’ajuto di quell’opera egli porgeva senza troppo farsi pregare. Si sapeva che di buon grado egli s’associava all’uomo per venire più facilmente a capo de’ suoi disegni. La Chiesa stessa, a furia di predicare la potenza e l’astuzia di Satana, a furia di mostrare, con infiniti esempii, gli effetti della sua dominazione

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