< Pagina:Il diavolo.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
270 Capitolo nono

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il diavolo.djvu{{padleft:278|3|0]]delle streghe, scritti dai più gran luminari della Santa Inquisizione, e i constituti delle streghe medesime negli innumerevoli processi. Satana si lasciava vedere a’ suoi devoti sopra un trono, o sopra un altare, in figura d’uomo, di caprone, di cignale, di scimia, di cane, secondo i casi. Se in figura d’uomo, talvolta si mostrava arcigno, uggito, rabbujato, talaltra ilare e ridente, e in tal caso scherzava con le streghe, sonava, cantava. Queste gli rendevano omaggio, come a loro signore, s’inginocchiavano davanti o dietro a lui, gli baciavano i genitali, o le natiche, o altra parte del corpo, gli si confessavano, raccontandogli tutte le ribalderie che avevano commesse in suo onore dopo l’ultimo congresso. Egli ascoltava, lodava o biasimava, e puniva di bastonate, o con una buona multa, quelle che avessero trascurato di venire alle assemblee, o in qualche altro modo mancato al loro dovere. Accoglieva le nuove devote, le battezzava in suo nome, le istruiva e ammoniva. Diavoli minori in gran numero facevano corona al principe, partecipavano insieme con le streghe alle cerimonie, tra le quali spiccava una specie di

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.