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96 il dottor antonio

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:100|3|0]] un uomo nato nella parte meridionale era chiamato forestiero nel settentrione d’Italia! — i miei servigi non potevano essere accettati, a meno che, con una petizione al Re, non ne ottenessi l’esenzione. Da prima l’idea di spedire una supplica per avere il privilegio di esporre la mia vita in servigio de’ miei simili, mi riuscì disgustosissima. Tuttavia quei signori misero tanto calore nel pregarmi a compiere ciò che era, a detta loro, una mera formalità; offrirono con tanta buona grazia di spedir la domanda essi stessi, e di appoggiarla ove conveniva; il Console inglese, d’altra parte, combattè sì vigorosamente la mia ripugnanza, che alla fine cedei. Spedii la petizione — una cosaccia orribile, ve ne assicuro; e alla fine di un’altra settimana, il mio permesso di residenza essendo stato ancora per simil tempo riconfermato, ricevetti l’informazione che la mia richiesta era esaudita. Il Consiglio di Sanità mi spedì immediatamente in San Remo, dove arrivai il 23 di aprile.»

— «Il mio comple-annos,» sclamò Lucy con giovanile letizia. «Che caso strano!»

— «Dite fortunato quanto strano,» osservò Antonio commosso a quel vanto innocente di lei per tale coincidenza. «Così voi avrete vent’anni di qui a due giorni. Ho piacere me lo abbiate detto ora; chè anche in terra straniera, sentirete voci amichevoli che vi faranno augurii cordiali.»

— «Non ve ne dimenticate,» disse Lucy scherzando, «ma adesso avete a proseguire, e dirmi come veniste a dimorar qui.»

— «Poco mi resta a dir di più. Quando arrivai in San Remo, il cholera era al suo colmo. Feci il meglio che potei, ma con piccol successo. A che può valere l’abilità e la forza dell’uomo contro un nemico intangibile, che par derida e distrugga ogni calcolo umano, e sfidi ogni rimedio? Quanto posso dire in mio favore si è che non mi ebbi riguardo.»

— «Di questo ne son sicura,» disse con calore Lucy.

— «E sono stato più che ripagato dall’affezione e dalla gratitudine del popolo in tutto questo Circondario. Dopo molti mesi di gran combattimento e di grandi stenti l’orribile flagello diminuì, e poi sparì affatto da sè stesso. Poco dopo, il medico condotto di Bordighera, uomo vecchissimo, venne a morte; e il Consiglio municipale mi offrì quel posto. Mi piaceva la piccola città, che avevo visitata più volte. Ne amavo il buon popolo, la maggior parte del quale io conosceva: e così accettai l’offerta. Ma il Governo rifiutò di approvare l’elezione, di nuovo sotto pretesto che io era forestiero, e che avevo preso i miei gradi in una

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