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122 | il dottor antonio |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:126|3|0]]vista politico. Egli è naturalmente un violentissimo partigiano del dispotismo assoluto; veramente uno dei più fieri che io abbia mai incontrati. Egli ha la spuma alla bocca quando parla dei liberali; impiccherebbe volentieri l’ultimo di essi di sua propria mano.»
— «Che mostro!» esclamò Lucy,
— «Ma se non ammetto a suo carico,» prosegui il dottor Antonio, «ogni accusa di cospirazione contro Battista, non ho parole sufficienti per esprimere la mia indignazione per la maniera gratuitamente dura, anzi barbara, e di cui lo tengo risponsabile, colla quale ha eseguito la legge — una legge che da sè è dura abbastanza per i poveri, senza che vi sia bisogno di aggravarla ancora. Quale ragione ci potrebbe essere per tenere il povero giovane una settimana a San Remo in prigione, negandogli fino il conforto di vedere quelle due povere donne, e mandandolo poi a Genova con una scorta di carabinieri quasi un malfattore, a meno che non sia per soddisfare una vecchia ruggine?»
— «Quale crudeltà!» disse Lucy con occhi scintillanti. «Certo se questa condotta si pubblicasse, o se il popolo della città facesse una petizione al Governo, sarebbe immediatamente dimesso.»
— «Dimenticate che siamo in Italia,» disse Antonio con un mesto sorriso. «Cotesta condotta è già pubblica, i Comandanti, mia cara miss Davenne, non sono altro che l’espressione dello spirito del Governo, e come tali son sempre sostenuti. Quale credete che sarebbe il risultato della petizione che voi suggerite? Sarebbe rimandata indietro al Comandante stesso, e gli autori di essa dovrebbero badar bene a sè.»
— «Perchè? che potrebbe far loro?» domandò Lucy.
— «Domandate piuttosto che non potrebbe fare. Potrebbe fare quel che più gli piace. Noi siamo tutti a discrezione sua. Può chiamare arbitrariamente qualunque individuo alla sua presenza, opprimerlo di ingiurie, cacciarlo in prigione, o metterlo in fortezza senza giudizio o forma legale di sorta; — può ordinare che si chiuda la bottega di un commerciante, ritirar la licenza ad un altro; — può, scrivendo due righe a Torino, dimetter me dall’impiego che tengo e cacciarmi dal regno; — può mettere un berretto in cima a un palo, e comandare, a mo’ di Gessler, a chi passi, di fargli riverenza. Se nol fa, non è che gliene manchi il potere, ma perchè non gliene vien pel capo l’idea.»
— «Ma mi descrivete uno stato di cose veramente intollerabile!» disse Lucy.