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130 | il dottor antonio |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:134|3|0]]ciascuna tirata con un grido simile a lamento, che l’eco della montagna ripercuote addolcito. Sulla diritta, verso ponente, l’argentea striscia della strada ondulata fra case sparse qua e là, o tra chiuse di aranci e di palme, conduce l’occhio al promontorio di Bordighera: un masso enorme di smeraldo, che chiude l’orizzonte, tagliato in forma di balena coricata colla sua larga coda sepolta nelle acque. Ivi in piccolo spazio — vista veramente rinfrescante, vi si presenta ogni gradazione di verde che può rallegrar l’occhio: dal pallido grigio dell’olivo alle scure foglie del cipresso; uno de’ quali, di tratto in tratto, come isolata sentinella, si stacca elevato di mezzo al rimanente. Gruppi di piumate palme, colla cima illuminata dal sole e il resto nell’ombra, stendono i loro larghi rami come creste di guerrieri sulla cima; ove lo snello profilo della guglia torreggiante della chiesa si disegna spiccato sul cielo purissimo.
La costa a levante si addentra nella terra in curva graziosa; poi con gentile sporto a mezzogiorno si perde nel mare lontano lontano. Tre capi sorgono da questa mezzaluna, che sì amabilmente riceve in seno l’ampio spazio delle lente acque; tre capi di diverso aspetto e colore giacenti l’un dietro l’altro. Il più prossimo è un nudo scoglio rossiccio, tanto abbagliante al sole che l’occhio vi si ferma a stento; il secondo, riccamente boschivo, porta quasi mural corona un lungo villaggio sulla sua cresta; il terzo pare in distanza nebbia azzurra con una bianca macchia. Due bianche vele girano intorno a questo capo. Tutto il complesso di coste, immerso nella luce, fuorchè dove un macigno sporgente projetta la sua grigia ombra trasparente, si vede riflesso capovolto con una grazia di tinte sbiadite nello specchio delle acque soggette. Terra, mare e cielo, mescolano i lor diversi colori; e dalle loro varietà, come dalle note di una ricca e piena arpa, sorge una grandiosa armonia. Atomi d’oro galleggiano nell’aria trasparente; e un’aureola color madreperla corona i taglienti contorni delle montagne.
— «Ecco un ampio campo pel vostro pennello,» disse Antonio. «Fra una quindicina di giorni, quando ne avrete fatto piena conoscenza, e ve ne sarete, per così dire, appropriate le bellezze che ora guardate con occhio tanto irrequieto, voi potrete pienamente goderne.»
— «Ma ne godo di già al presente,» affermò Lucy.
— «Ma fra poco ne godrete ancor meglio,» persistette Antonio. «La percezione del bello non è rivelazione istantanea, ma sì graduata; non solo richiede tempo, ma anche