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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:139|3|0]]rare e rigirare il cavallino, finchè Lucy esclamò: «Papà, papà, così farete venire a voi e alla povera bestia le vertigini.»
Mentre questo succedeva, un giovane in giacchetta di postiglione, col cappello in mano, entrò furtivamente per la porta del giardino, e si appressò a sir John, il quale immediatamente si drizzò sulle staffe. Era Prospero. Co’ suoi umili modi veniva a contribuire il suo obolo al contento del Baronetto in quel dì memorabile. I cordiali ringraziamenti di Prospero furono espressi in un gergo, che per le orecchie di sir John non aveva alcun significato; ma eravi tanto sentimento nella voce e nell’aspetto del povero giovane, da trasmettere alla mente del gentiluomo inglese una idea chiara di quello che diceva e intendeva dire l’Italiano, forse quasi avesse parlato inglese come John. L’aspetto pallido e il corpo smunto erano un accompagnamento enfatico della sua eloquenza. Sir John ne fu commosso e per nascondere la sua commozione, cominciò immediatamente, in tono elevato, a dare al giovanotto una lezione sui doveri dei postiglioni verso i viaggiatori in generale, e segnatamente verso una certa specie di viaggiatori. Questa arringa, priva di quell’espressiva pantomima di sguardi e gesti che avrebbe fatto intendere a chiunque il discorso del giovane, piombò duramente sulle orecchie di Prospero, che non ne capiva nulla; ed egli facendo girare il suo cappello, cogli occhi fissi al suolo, aveva l’aria di un colpevole quale sir John voleva dimostrare accuratamente.
In questa crisi, proprio mentre il Baronetto, sempre sul suo cavallo, cominciava a sentirsi imbrogliato del modo con cui concludere dignitosamente la scena; il suo occhio scoprì il dottor Antonio, che era venuto verso l’osteria per vedere la compera di cui già era informato tutto il paese. «Mio caro Dottore,» esclamò sir John con voce cordiale, «sono veramente contento di vedervi, vi sono infinitamente obbligato.» Il dottore Antonio esser chiamato «mio caro Dottore!» in quel modo franco e aperto da sir John Davenne! era la prima volta; non è dunque da maravigliarsi che Antonio desse peso alle parole. Pregò sir John a non parlare di obbigazioni, e si congratulò caldamente con lui della felice circostanza, per la quale aveva potuto procurarsi un così buon cavallo, John sopravvenne in questo punto, e annunziò che la stalla ove solea tener gli altri due cavalli, per non so quali ragioni, non potevasi avere per una settimana almeno: — notizia che depresse alquanto la contentezza