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236 | il dottor antonio |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:240|3|0]] voluto, ci è stato alla fine una fuga. La cosa è adesso pubblicamente nota; però non esitiamo a farne conoscere con esattezza anche i nomi. Secondo il nostro corrispondente, l’eroe Marini, un bel giovinotto di ventidue anni appena, appartiene a una rispettabile famiglia del mezzo ceto, ed è riputato un artista di buone speranze. Pare che essendo maestro di disegno di miss Francesca, si prevalesse di quell’opportunità per guadagnarsi l’affetto della sua allieva.»
— «Mariolo impudente!!» interruppe fra parentesi sir John.
«L’innamorata coppia una mattina corse dal nobile padre della signorina, stando egli nel camerino da toeletta, e, inginocchiatisi, implorarono il suo consenso al loro matrimonio. La conclusione di quell’atto può essere preveduta; Marini, sans façon, fu messo alla porta, e miss Francesca tosto consegnata alle cure della zia materna, la signora Biribi, che condusse via a Roma la bella colpevole. Qui finisce il primo atto. Il seguito può raccontarsi in una parola. Miss Francesca, eludendo la più stretta vigilanza riuscì un giorno a raggiungere il suo temerario giovane amante che l’aveva seguita a Roma. La deplorevole catastrofe ha eccitato una penosa sensazione fra gl’Inglesi residenti in Roma e a Firenze. E siamo assicurati che il nobile Lord non ha preso alcun provvedimento relativamente ai fuggitivi, in tutto determinato di abbandonar la figlia al suo fato.»
— «Le sta bene!» esclamò sir John spiegazzando il foglio con mani tremanti per l’emozione. «Se fossi suo padre, non vedrebbe mai più un soldo de’ miei! Che muojano di fame. Io conosco bene lord Carnifex. Per bacco! Non vorrei parlargli mai più s’egli avesse ancora qualche relazione con quella...!!» Quest’ultima parola fu inintelligibile, perchè il Baronetto, levatosi in piedi, cominciò a passeggiare infuriato su e giù per la stanza.
— «E a che può servire ormai questa collera?» disse con calma Antonio.
— «A dare avviso, signore, a ogni sciocca sfacciatella disposta a disonorar la sua famiglia,» rispose sir John con impeto.
Il Dottore, con voce conciliante si arrischiò a osservare: «Per buona sorte il giovane pare di rispettabile casato.»
— «Al diavolo questa rispettabilità,» mugghiò sir John: «un soggetto poco meglio di un pezzente, che vive sui suoi pennelli e sul suo ingegno.»
— «Michelangelo e Raffaello vivevano anch’essi sui loro pennelli e sul loro ingegno,» replica Antonio cominciando a riscaldarsi.