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il 15 maggio 1848. | 297 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:301|3|0]]tempo accumulate. L’attitudine presa dai Deputati parve al Potere esecutivo foriera di rivoluzioni; il contegno del Potere esecutivo parve ai Deputati denotare un imminente Colpo di Stato. Senza tener conto delle passioni sfrenate sovrabbondanti nelle grandi città, che in tempi di discordia vengono a galla; non c’era scarsità di spiriti ardenti da ambi i lati per tramutare in fiamma viva il fuoco latente. L’incendio si sparse largo e ampiamente, e tutta la città ne fu ravvolta.
— «Che cos’è?» domanda Antonio, giunto in istrada, ad un prete che passava via frettoloso.
— «È arrestato il Re — e il Principe ereditario chiuso in un convento; — la Camera dei Deputati si è dichiarata in permanenza.»
Passa poi un giovanotto correndo e gesticolando come un frenetico. Antonio lo ferma colla stessa domanda.
— «Tutti i Deputati riuniti sono stati assassinati; — e a quelli che si recavano alla Camera, si dà la caccia come a bestie feroci. Oh! se potessi trovare un fucile!» grida il giovane fuor di sè.
Il Dottore non credette a nessuna delle due asserzioni, ma augurò il peggio da entrambe. Traversò la Piazza Reale, ove una forza imponente di fanteria, artiglieria e cavalleria era spiegata in fronte del Palazzo. Affrettandosi verso la parte donde si sentiva il fuoco, non aveva ancora fatto un centinajo di passi in via Toledo che fu impedito di procedere da una barricata che si stava costruendo. Non si trattenne a far domande, ma si aprì a forza la strada sopra a quegli ingombri, e corse più presto che potè a un’altra barricata in distanza, e da dove venivano continue scariche di fucili. Il maggior numero di quei che la difendevano apparteneva evidentemente alla classe educata. Essi erano la maggior parte uomini giovanissimi, molti appena fuori dalla fanciullezza, e tutti insieme non più di quaranta. Gli assalitori, a causa della altezza della barricata, non potevano esser veduti dal luogo ove stava Antonio; ma il fuoco di fila ben nutrito mostrava provenisse da un grosso corpo di truppe regolari.
Antonio in un istante vide che non era possibile far ascoltare alcuna parola, e che era inutile ogni tentativo di conciliazione. Allora guardò all’intorno in cerca di un fucile. Ma la vista di un uomo giacente a’ suoi piedi seriamente ferito cangiò tosto la direzione de’ suoi pensieri. C’erano altri e più sacri doveri per lui da compiere che non l’uccidere o l’essere ucciso. Inginocchiatosi al lato di quel ferito, che era tuttavia un ragazzo, tirò fuori il suo