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300 | il dottor antonio |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:304|3|0]]tro una settimana dopo ricevuta la lettera, non sentisse altra notizia di lui, s’imbarcasse immediatamente per Napoli; ove giunta si sarebbe recata all’albergo nominato nella sua, e vi avrebbe trovato lady Cleverton. Speranza eseguì letteralmente le istruzioni ricevute, e arrivò a Napoli giusto in tempo da prendere il suo posto di tenera e affezionata governante, a canto al letto della padrona allora inconsapevole. Chi semina benevolenza, benevolenza raccoglie.
Fu lunga e difficile la convalescenza di Lucy. Passarono tre settimane prima che si potesse sedere sul letto; un altro mese prima che fosse capace di alzarsi in piedi per un’ora; e le bisognò il doppio di quel tempo per guadagnar forza bastante a poter sopportare una corsa in carrozza all’aria aperta. Questa prima uscita di casa produsse quasi una ricaduta — la vista delle strade, dei militari, delle donne sorridenti appoggiate al braccio degli amici o de’ mariti, mentre ella si sentiva così desolata e mancante di appoggio — era una prova durissima a sostenere. Molti osservarono quell’apparizione, che cacciava con tanta vivacità gli occhi su di ogni legno che passasse. Quale speranza folle poteva essere la sua? Or divenne evidente, quanto avesse preveduto Antonio chiamando Speranza in Napoli. Chi, fuor di lei avrebbe potuto comprendere e consolar Lucy? E uscendo da lunghi accessi di taciturnità, Lucy talvolta soleva discorrere per ore intere d’Antonio. Speranza sapeva come egli fosse stato buono, virtuoso e nobile; e Speranza poteva comprendere quale amico avesse perduto Lucy. Contrastare al suo dolore! E perchè? Dove avrebbe trovato mai un altro pari a lui? Chi era stato per lei, quel che egli era stato? Lucy aveva diritto e debito di portare il lutto. Non le aveva salvato la vita? Non aveva pensato a lei e al suo bene fino all’estremo? Tal’altra volta ripassava colla mente i suoi casi, e raccontava quello che le era accaduto all’osteria, a Lampedusa, a Taggia, e rideva mentre parlava — di un riso più doloroso del pianto: — e pareva avesse dimenticato l’orribile 15 di maggio, finchè qualche incidente la facesse tacere e le facesse spuntar grosse lagrime sugli occhi. Non erano come le lagrime ordinarie che a poco a poco si accumulano e finalmente traboccano; queste di Lucy sgorgavano a un tratto dalle sue ciglia.
Lucy parlava di Antonio come di un uomo già morto; alludendo talvolta, in modo incerto e debolmente, quasi non le riuscisse di trovar le parole opportune, al come rinvenire la tomba ove era stato sepolto. Ma Speranza non