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32 | il dottor antonio. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:36|3|0]] questo almeno qui si può ritrovare. Vi farà bene e vi darà animo.»
— «No, papà,» disse Lucy con notevole risolutezza; «il Dottore ha detto che non devo mangiare.»
— «Bene, mia cara, seguite le sue ordinazioni per quest’oggi,» replicò sir John ostinato quanto la giovinetta nel suo pensiero. «Domani, io spero, avrete migliori norme da seguire.» Così dicendo lasciò la camera.
La mensa era stata apparecchiata nell’anticamera. Il pranzo, a gran sorpresa di sir John, e un po’ a suo dispetto, benchè semplicissimo, fu eccellente. Pesce, pollo, arrosto, erbe, frittata, cacio, conserve di frutti, aranci, e una bottiglia di vin del paese, da non essere sprezzata nemmeno dal più difficile palato di un conoscitore. Sir John mangiò e brontolò; e benchè brontolasse, mangiò pure di buon appetito. John, con un largo cerotto nero attraverso il naso, una salvietta, non di damasco fiammingo, ma di buona tela casalinga sotto il braccio; John in cravatta bianca e abito nero, serviva il suo padrone dritto e solenne, come in un giorno di gala a Davenne.
Il Baronetto stava dispettosamente gustando il suo secondo arancio, colto fresco fresco dal ramo, quando il dottore Antonio apparì a capo la scala con un grosso involto sottobraccio. Il Dottore, fatto un inchino a sir John, passò innanzi a sinistra — la camera di sir John stava dalla parte opposta; e fu introdotto dalla Hutchins nella camera di miss Davenne.
« — Quanto avete tardato!» disse Lucy, appena lo vide, con tutta l’impazienza di un malato.
— «Ho piacere di sentirvi dir così,» rispose egli; «buon segno quando il malato desidera la presenza del medico: ciò suppone fiducia in lui, ed è mezza battaglia vinta. Sono stato trattenuto mio malgrado. Ma, ditemi, come vi sentite?» Il dottor Antonio ascoltò il racconto della sua malata con quell’attenzione, che dà tanto sollievo a chiunque soffre; poi disse: «Vorrei potere alleviare le vostre sofferenze; ma confesso che, per ora almeno, non credo poterlo fare. Avete sostenuta molta agitazione e molto dolore, e la natura così disturbata esige un po’ di tempo per riacquistare il suo equilibrio. Tutto quanto noi dottori possiamo fare è di aiutar la natura, ma non forzarla. Bevete pur della pozione che vi ho mandato, che forse vi farà dormire un poco.»
Lucy scosse il capo, come fosse certissima che non avrebbe più dormito. Ma disse solo: «Che avete lì dentro?» indicando l’involto.