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l’osteria. 35

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:39|3|0]] tanto alcuni de’ fiori, e gli altri gettava via, domandò perchè così gettasse alcuni de’ più belli.

— «Perchè l’odore di quelli che chiamate i più belli può farvi male. Desidero farvi avere un mazzetto di fiori per rallegrar l’occhio, non per profumarvi la camera. È sempre male il metter fiori odorosi in una camera da letto; e a fortiori, staranno anche più fuor di luogo in una camera da malato. Nè intendo di lasciar qui neppure questi.» E avviandosi nella stanza attigua, pose il vaso su una tavola, ove miss Davenne poteva dal letto godere della vista di que’ fiori.

— «Adesso che c’è altro?» diss’egli fregandosi la fronte coll’indice, come per ricordare alcuna cosa. «Ah! ecco:» e volgendosi a Lucy: — «Siete avvezza a tener lume in camera la notte?» Al suo risponder «sì,» proseguì: — «Dunque bisogna procurarne uno per voi.»

Ordinò allora a Speranza di portare un pezzo di sughero, con un po’ di stoppino già usato nei lumi a olio; e con quei materiali fece una lampada da notte corrispondente al bisogno, quanto una delle privilegiate di Londra. E dopo visitata un’altra volta la fasciatura del piede di miss Davenne, disse:

— «Si fa tardi, e bisogna vi dia la buona sera. Se durante la notte vi sentiste peggio, che spero e penso non avverrà, — ricordatevi che lo dico solo per riguardo vostro e non per mio — spedite subito a prendermi in Bordighera. La gente di casa troverà un messo; e poi ognuno sa dove stia il dottor Antonio.»

— «E, di grazia, quanto è lontano questo Biurdigora o comunque voi lo chiamate?» domandò sir John parlando la prima volta da che era entrato in camera.

— «Circa dieci minuti di cammino,» rispose Antonio. «Se venite a questa finestra potete vederlo: là, in cima alla collina, alla vostra dritta.»

— «Grazie: e potrei pregarvi di dirmi se si può trovare alcun magistrato in queste vicinanze?»

— «Abbiamo un giudice di pace in Bordighera,» rispose il Dottore.

— «Ah! servirà benissimo. Troverò tempo per vederlo domattina a buon’ora; perch’io non intendo che questo furfante di postiglione se la scappi liscia.»

— «Se così è, vi bisogna un po’ di pazienza,» rispose il Dottore. «Prospero non potrebbe rispondere alla chiamata proprio adesso. Sta malato in letto, e non per alcuna offesa di corpo, ma per il contraccolpo morale che ne ha ricevuto. Gli ho dovuto cavar sangue questa sera, prima di venir qui.»

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