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battaglia campale. 65

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:69|3|0]] e faceva ogni sforzo possibile per montare sulle furie, — «i suoi motivi? so forse io quali possono essere stati i suoi motivi? — Ma ci fu premeditazione, fredda premeditazione, signore; io ne ho una prova irrecusabile nell’indifferenza di quel furfante dopo consumata la scelleraggine. Credete forse che abbia pur alzato il suo dito mignolo per darci assistenza? No, signore, egli stette indifferente quanto i suoi cavalli. — Ma no, ho torto, le povere bestie tremavano di paura.»

Sir John descrisse poi il dottor Antonio precipitantesi su di essi come un razzo alla Congrève. «La più strana figura di medico che io abbia mai incontrato,» disse il Baronetto; «con una barba da zappatore francese, e un pan di zucchero in capo, proprio come un capo di banditi in un melodramma.» L’attenzione del dottore Yorke si fece doppia a questo punto: e l’angolo a sinistra delle sue labbra si armò come ad un sorriso, sia di complimento al talento descrittivo di sir John, sia di compiacenza a qualche singolare idea sua propria. «Questo dottor Antonio, se pur tale è realmente il suo nome, dice di esser medico; e senza il menomo complimento si getta sopra mia figlia, si pone ad esaminare il piede, dichiara che non v’è altro fuorchè una slogatura di caviglia, e senza neppur dirmi con permesso, s’incarica di ordinare che sia portata qui. Bene, signore,» proseguì sir John con enfasi irosa ed espressiva, «ciò non è tutto. Io naturalmente esprimo il desiderio di continuare il mio viaggio per Nizza, dopo poche ore di riposo. — Ore! esclama costui rivolgendomisi contro, dite meglio settimane! settimane! — e alle mie rimostranze, alla menzione di un periodo di tempo tanto mostruoso, l’oracolo pronunzia la sua profezia: che mia figlia non può esser traslocata per lo spazio di quaranta giorni almeno. — Quaranta giorni! cosa facilissima a dire per lui, ma non per me a sopportare in un luogo come questo; per non dir nulla del mio unico figlio capitan Davenne, che ci aspetta in Londra per la fine di questo mese, dopo un’assenza di dieci anni.»

— «Veramente la cosa è molto provocante!» osservò il dottor Yorke.

— «Non già che questa circostanza possa alterare il caso in questione,» aggiunse sir John in modo di condiscendenza; «ma io ne faccio la domanda a voi, dottore...»

— «Yorke,» suggerì il dottore.

— «Io ne faccio la domanda a voi, dottor Yorke; parlando a voi come a membro distinto nella medica professione — (il dottore Yorke s’inchina). — È egli probabile

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