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battaglia campale. 69

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:73|3|0]] giovine creatura facile ad esaltarsi, le dissi una slogatura di caviglia.» — («Buon’idea è stata questa,» interruppe l’Inglese). — «E mentre stava per riferire al padre la natura reale del caso, mi parve così atterrito il vecchio uomo, che mi mancò il cuore; tanto più che sapevo esser egli condannato a restare in questo luogo, fuor di mano e in mezzo ad estranei. Ora che ci ripenso,» continuò Antonio, «forse ebbi torto; e se credete di avvertirlo del vero...»

— «No, davvero,» interruppe il piccolo signore in gran fretta. «A che servirebbe il farlo? Avete agito da quella brava persona che siete;» e prendendo la mano ad Antonio, il piccolo dottore la strinse cordialmente. La Hutchins interruppe le sensibilità del medico inglese, annunziando che la signorina era pronta a riceverli. La seguirono, ed entrarono nella camera di miss Davenne a braccetto col dottor Antonio, per rimuovere qualsiasi dubbio della loro amicizia. L’Italiano presentò formalmente l’Inglese, come suo collega e amico intimo. Il dottor Yorke seguì l’avviamento dato, e disse una quantità di finezze alla signorina che aveva fatto al nuovo medico un’accoglienza gentile, ma fredda. L’ispezione del piede durò appena un minuto. Dopo poche domande fatte dal dottor Yorke più per forma che per altro, e dopo che ebbe espresso il suo piacere nella previsione del di lei pronto ristabilirsi, i due dottori si ritirarono, e così pure sir John.

Trovarono la tavola imbandita nell’anticamera, e servita una succulenta refezione — grazie al provvido John, il quale aveva profittato della sua corsa a Nizza per riportare una provvista di carne, thè e burro fresco, sufficiente per sei mesi; e aveva stivato ogni buco della carrozza di tutte le delicatezze da tavola che si potè procurare, tanto per mangiare che per bere. Sir John e il dottore inglese soli si sedettero a colazione, il dottor Antonio avendo rifiutato di accedere all’invito di unirsi a loro. Antonio si pose in modo da veder di fronte tanto sir John che il Dottore; e dopo un po’ di silenzio, rivolse a questi la parola:

— «Siccome ho alcuni impegni,» diss’egli, «che mi tolgono il tempo, chieggo permesso di entrare immediatamente nell’argomento che ci ha riuniti. M’importa anche la presenza di sir John Davenne.» A quest’annunzio le narici di sir John si arricciarono marcatamente. «Per mettervi in corrente del caso,» continuò Antonio, «ne ricapitolerò brevemente le circostanze fin dal principio, poi esporrò il corso...»

— «Mio caro dottor Antonio, è affatto inutile,» interruppe il dottor Yorke pulitamente frettoloso; «lo stato soddisfacentissimo della vostra malata fa testimonianza più che sufficiente del corso magistrale da voi seguito.»

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