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80 il dottor antonio

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il dottor Antonio.djvu{{padleft:84|3|0]] avesse stabilito di prolungar la sua dimora in questo spiacevole alloggio. Difatti era così: sir John alla fine si era fatto una ragione della sua situazione; e benchè contro voglia, si era sottomesso reluttante alla necessità. Questo, sol questo era il risultato della esperienza delle poche ore poc’anzi trascorse. Il puntiglio è un cattivo consigliere; e pochi uomini possono sostenere la mortificazione di una duplice sconfitta. Ci dispiace il dirlo, perchè, malgrado i suoi pregiudizii, confessiamo di aver un debole per il padre di Lucy; ma bisogna dir la verità: e la verità è che il lievito del risentimento fermentava rapido quanto mai in petto di sir John.

Sir John insistette per accompagnare il dottor Yorke alla carrozza e invigilare con i proprii occhi che ogni cosa stesse come di dovere. Questo fu il pretesto che gli diè modo di porre sul sedile accanto al dottor York un involtino di carta, che il dottore preferì di non vedere sul momento, ma che appena lo sportello della carrozza fu chiuso da John, egli svolse con cura, l’esaminò, e con manifesti segni di soddisfazione ripose nel suo portafogli. Per questi travagli di mente, e fatiche di corpo, il medico inglese era tanto sfinito, che dopo aver esclamato ancora una volta: — «Mi son trovato in un bell’imbroglio!» si distese quant’era lungo, e cadde in un sonno così profondo, che non si destò se non quando la carrozza fu giunta innanzi alla sua porta in Nizza.


CAPITOLO VI.

Piccole occupazioni.


— «Ho mille domande da farvi,» disse Lucy quando Antonio si presentò di nuovo la mattina seguente.

— «Davvero?» rispose lietamente l’Italiano; «benissimo, eccomi pronto. Prima sarete stanca di domandare, che io di rispondere. Ma volete dirmi innanzi tutto come state, e permettermi di sentirvi il polso?»

Soddisfatte, come di dovere, le inchieste del medico:

— «Adesso,» disse Lucy, «per incominciare, lasciate che vi dica come io desideri dare un po’ di danaro a Prospero. Quanto gli ho a mandare?»

— «Lasciatemi pensare,» disse Antonio raccogliendosi,

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