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122 | LEGGENDA PRIMA |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il libro dei versi (1902).djvu{{padleft:133|3|0]]
10Foltissima e cupa,
La iena e la lupa
Lumiere e faci irradiano - l’aere che fulge ed ole,
15I frutti, i fior s’insertono - nei vividi corimbi,
Gli ardenti ceri esalano - come un vapor di nimbi;
Il fulgor delle fiaccole - fa sfolgorar le antiche
Muraglie e le panoplie - alle pareti amiche,
E spesso la fantastica - nube dell’incensiere
20Filtra pe’ cavi cranii - dell’ampie cervelliere.
Cetre, vïole, fläuti - spiran soavi suoni,
La sala è zeppa, corrono - chironomonti e schiavi,
E Trol fra quelle turbe - nell’orgia vagabonde
S’estolle ed erge il petto - Come un Triton sull’onde.
Siedono a mensa i dodici - ministri, Oliba, il Re;
Due curve ancelle tergono - col nardo i regi piè.
Tutto è tripudio; in alto - fra le eccelse volùte
Danzan falène e nottole. - Papiol con celie astute
Move a riso quell’orride - faccie da jettatura.