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142 | LEGGENDA SECONDA |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il libro dei versi (1902).djvu{{padleft:153|3|0]]
Frugato avea su quell’antico vivo,
Che le gene parean due palimsesti
Carchi d’orride isrtorie; la sua chioma
10Bruna un giorno, poi bianca, era di zolfo
E d’ossido macchiata, al par di lino
Infracidito. Ancor d’atri baleni
Lampeggiava lo sguardo.
E’ vi ricorda
D’un banchetto regal? d’un gaio incendio,
Tutto d’or, tutto sole? era da quello
Un secolo trascorso e ancor viveva
Lo sposo di que’ giorni; agonizzando,
Ma viveva, ed avea centocinquanta
20Anni varcati. A quel regal banchetto
(Narra un’antica saga) ebbero i vini
Così gaje burrasche ed infurïate,
Che verso l’alba si vedean brïache
Le capocchie cascar dei convitati,
25Distaccate dal torso, a quattro a quattro,
Come noci abbacchiate.