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14 il libro dei versi

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O fastigi! o torri! o mura!
Irti merli e snelli ogivi!
Fu già un dì che in quell’altura
Eravate eburnei, vivi,
Come un sogno eccelso e bello
Di fantastico castello.





V’eran prodi cavalieri,
V’eran dame innamorate,
V’eran baldi falconieri,
V’eran paggi e v’eran fate,
V’eran lagni di romanze,
Giuochi e caccie e giostre e danze.





Tutto sparve. Fra le archiere
Tesse il ragno le sue maglie,
Le falene a schiere a schiere
Sfioran l’orride muraglie
E sul fosso asciutto e croio
Dorme il ponte levatoio.

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