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22 IL LIBRO DEI VERSI

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Tu, nata al sole, al fulgido
Sole del tuo deserto,
Al soffio ardente e libero
D’un orizzonte aperto,
Tu non pensavi, un giorno.
Nel gel d’un aer piorno,
D’esser messa in vetrina
Da una gente latina.

O fumo degli olibani!
O roride nepenti!
Ombrìa profonda e placida
De’ patrii monumenti!
A così bella pace
Ti derubò rapace
Una che non ha posa
Scienza curïosa.

E come appar su putrido
Brago una morta bolla,
Tu comparisti ai cupidi
Stupori della folla;
Dal mondo incivilito
Fosti segnata a dito
Qual prezïoso e pulcro
Rifiuto del sepulcro.


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