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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il tesoro.djvu{{padleft:92|3|0]] geva di non crederci e di non comprendere per potersi poi, chi sa? servire per conto proprio della rivelazione; forse non credeva e parlava con quell’ironica cortesia per meglio burlarsi di loro?
Queste orrende cose pensava Giovanna, e mentre le pensava osava guardare curiosamente il suo caro amico, quasi lo vedesse la prima volta.
Ah, sì, era vecchio davvero; la sua barba era tinta, i suoi denti falsi; le sue parole eran splendide e false come i suoi denti!
— Forse crede che gli abbiamo parlato di ciò per chiedergli in prestito dei denari! — pensò, e ne provò una grande umiliazione. Per dimostrare il contrario cominciò ad ostentare un’aria da gran signora, stizzosamente:
— Sicuro, sicuro, appena Cosimo avrà tempo, perchè ora ha tanto da fare (non era vero), andrà, scoprirà, e se è uno scherzo profitterà dell’occasione per viaggiare; ha avuto sempre intenzione di fare un lungo viaggio!
Elena la guardò con meraviglia.
— Ma farà benissimo! — esclamò Paolo, sempre cortesemente. Anzi si faccia condurre anche lei, e così risparmierà il volgare viaggio di nozze, ch’è noiosissimo.
— Che ne sa lei? — domandò Elena ridendo.
— Oh, non c’è pericolo ch’io faccia viaggio di nozze, stia tranquillo....
— Oh. io sono tranquillissimo! esclamò, fa-