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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Il tesoro.djvu{{padleft:95|3|0]]
Ma Paolo ascoltava benignamente, e disse inchinandosi:
— Lo so, lo so, ed è per me un grande onore!
— Sì, ma intanto...
— Ma intanto vuol dire che tutti l’ammirano e....
— Che razza di discorso è questo? — pensò Elena riaprendo gli occhi.
— .... Le dispiace forse? — proseguiva De-Cerere. — Vuole che non venga più?
— Oh, non dico questo! — disse Giovanna, voglio dir solo che la gente maligna su tutto, e vede sempre cose insussistenti!
Non era questo il momento opportuno perchè Paolo De-Cerere aprisse il suo cuore e si spiegasse chiaramente? Sul principio della conversazione Giovanna aveva dichiarato, con sommo dispiacere di Elena, che le piacevano gli uomini d’età, seri e posati; poi aveva dimostrato un certo desiderio di maritarsi, e infine diceva che il suo cuoricino era libero.
Perchè dunque Paolo non si spiegava?
Ella, già raffreddata dal contegno preso dall’amico circa il tesoro, non badò molto a ciò, ma ci badò Elena, guardando fissamente il giudice, quasi fosse un reo, con la fronte aggrottata. — Da quel momento la conversazione diventò gelidissima, e non potè riscaldarla neppure il caffè che una domestica servì poco dopo.
A un certo punto, poi, entrò silenziosamente