< Pagina:Italia e Grecia.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
148 Italia e Grecia

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Italia e Grecia.djvu{{padleft:176|3|0]]di Napoli, compagno dei forti che caddero a Mentana, che caddero a Digione, non era, no, un campo di battaglia di più che ti occorreva di aggiungere alla gloria del tuo nome: ma il suggello cruento ad una fede di uomo libero e giusto, che alle giuste cause non segnava confine, che alla vita dei popoli sognava vincoli di amore. Ed anche insegnasti che, pei devoti alle cause più alte e più belle, gli apostolati più santi non si scompagnano dalla mitezza dell’animo, dalla bontà del cuore, dalla soavità degli affetti.

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.