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la citta' del sole. | 111 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'Utopia e La città del Sole.djvu{{padleft:135|3|0]]poranei per virtù, per costumi e per fattezze, e ciò è causa d’una durevole concordia, d'un reciproco amore e d’una vicendevole sollecitudine di aiutarsi l’un l’altro.
I nomi non s’impongono a caso, ma pensatamente dal Metafisico, secondo le qualità individuali, come era costume appresso gli antichi Romani. Uno quindi chiamasi Bello, l’altro Nasone, un terzo Crassipe, ed altri Torvo, Magro, ecc. Ma quando acquistano eccellenza in qualche arte, o per alcun gran fatto in guerra od in pace, al primo nome s’ aggiunge quello dell’arte, come Pittore bello, grande, aureo, eccellente, preclaro, o quello dell’azione, come Nasone forte, astuto, vincitore, grande, grandissimo, ovvero quello del vinto nemico, come Africano, Asiatico, Etrusco, e se superò Manfredo o Tortelio, chiamasi Magro Manfredi, Tortelio, ecc. Questi cognomi s’impongono dai magistrati superiori, accompagnando la funzione il più delle volte col dono d’una corona conveniente al fatto o all’arte, e d’una festa musicale, poichè essi non fanno stima alcuna dell’oro e dell’argento, considerandoli siccome materie per formare vasi ed ornamenti comuni a tutti.
G. M. Dimmi di grazia: conoscono essi la gelosia, o meglio il dolore, quando alcuno non ottiene una sperata magistratura o tutt'altra cosa da lui ambita?
Amm. No, perchè tutti oltre il necessario, godono eziandio di quanto può dilettare la vita. La generazione si considera opera religiosa avente a scopo il bene della repubblica, non dei privati; e perciò obbediscono pienamente ai magistrati. Essi poi, contro l'opinione nostra, negano essere naturale all’uomo, perchè educhi con vantaggio la prole, il possesso d’una moglie, d’una casa, di figli, e dicono con San Tommaso, che scopo alla generazione è il mantenimento della specie, e non dell’individuo. Essere quindi un diritto pubblico e non privato, e i particolari averne parte, unicamente quai membri della repubblica. Soggiungono poi che la principale causa dei mali pubblici sta nel cattivo modo di trattar la generazione e l’educazione, e che quindi esse