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la citta' del sole. 123

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'Utopia e La città del Sole.djvu{{padleft:147|3|0]]chi. Affinchè poi la citta non venga corrotta dai cattivi costumi dei servi e degli stranieri, fanno ogni commercio nei porti, e vendono i prigionieri di guerra, o li spediscono fuori della città a scavare fosse, e ad altri lavori faticosi. Alla custodia dei campi vengono continuamente spediti insieme ai coltivatori quattro drappelli di soldati, ognuno dei quali esce per una delle quattro porte della città, che mettono al mare per strade costruite di mattoni, onde le cose ed i forastieri abbiano più agevole l’ingresso nella città. Questi sono trattati con gentilezza e magnificenza. Vivono per tre giornate a spese pubbliche, al primo incontro lavano loro i piedi, gli conducono poscia per la città; gli danno posto all’assemblea ed alle mense, ove sono assistiti e serviti da apposite persone. Qualora volessero farsi cittadini solari sono provati per un mese in campagna, per un secondo nella città; si decidono quindi, e se avviene l’ammissione, si premettono giuramenti e cerimonie.

Grandemente pregiata è l’agricoltura: ogni palmo di terra apporta profitto. Studiati i venti e le stelle, escono, lasciando pochi alla custodia della città, ad arare, seminare, scavare, sarchiellare, mietere, vendemmiare, accompagnandogli trombe e timpani, ed in brevissimo tempo ogni lavoro è finito, risparmiando coll’arte tempo e fatiche. Usano carri sormontati da vele, che servono anche spirando vento contrario mediante un mirabile congegnamento di ruote, e mancando il vento riesce bellissimo a vedere come un unico animale trascini un immenso e pesantissimo carro. In questo mezzo i drappelli custodi del territorio vanno scorrendo all’intorno, e sovente alternansi. Non hanno l’usanza dei concimi e dei fanghi ad impinguare i campi, credendo che questi corrompano le sementi, producano biade malsane, onde resta debole o breve la vita, siccome donne che belle non per l’esercizio ma pel belletto, danno alla luce figli languidi e malconci. Quindi non gettano cosa sui terreni, ma li lavorano con assi-

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