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la citta' del sole. 135

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'Utopia e La città del Sole.djvu{{padleft:159|3|0]]con pietruzze, l’altro con fave, nessuno secondo il vero: danno quindi moneta ideale e non reale. A questo studio dunque pongono la più seria applicazione. Lo reputano di tutta necessità se vuolsi conoscere come sia composto e costruito il mondo, se debba o no perire ed in qual tempo, e pienamente credono all’oracolo di Gesù Cristo intorno all’apparizione futura dei segni nel sole, nella luna e nelle stelle; molti stolti nella loro ignoranza danno a queste cose il nome di favole, ma costoro saranno sorpresi dall’ultimo giorno del mondo come dal ladro notturno. Aspettano dunque la rinnovazione del secolo e forse anche il termine.

Dicono regnare moltissima oscurità sull’origine del mondo, se sia stato fatto dal nulla, ovvero dalle rovine d’altri mondi o dal caos, ma giudicano verosimile, anzi certo, che fu fatto, e non sia eterno. Sprezzano quindi l’opinione d’Aristotile, che chiamano logico, non filosofo. E dall’anomalie astronomiche deducono moltissimi argomenti contro l’eternità dell’universo. Essi onorano, non adorano il sole, le stelle, siccome cose viventi, statue e tempj di Dio ed altari animati del cielo. Prima d’ogni cosa creata stimano il sole, ma non ne degnano alcuna del culto di Latria. Questo è unicamente riservato a Dio, a lui solo servono onde per la legge del taglione non cadano sotto la tirannide e la miseria. Nel sole contemplano immagine di Dio, e lo nominano eccelso volto dell’Onnipotente, statua viva, fonte d’ogni luce, calore, vita e felicità d’ogni cosa. L’altare quindi fu eretto a somiglianza del sole, ed in lui i sacerdoti adorano Dio, e raffigurano nel cielo un tempio, nelle stelle altari, ed anche case viventi d’angeli buoni, nostri intercessori appresso Dio, che fece principale mostra di sue bellezze nel cielo, e nel sole suo trofeo e statua.

Negano gli eccentrici e gli epicicli di Tolomeo e di Copernico. Asseriscono essere unico il cielo, ed i pianeti muoversi ed elevarsi per forze proprie quando s’avvicinano e si uniscono al sole, e quindi innalzarsi con

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