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172 questioni

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'Utopia e La città del Sole.djvu{{padleft:196|3|0]]anzi provarono essere lecito l’uccidersi da sè, ed essere noi padroni della propria vita, come stimarono Catone, Seneca e Cleomene. In conseguenza io sostengo che la comunità delle donne nel modo da noi posta non è contro il diritto naturale, o se lo è non può esser conosciuto dal filosofo coi soli lumi naturali, poichè ciò non si deduce direttamente dal diritto naturale, come conclusione immediata, ma solo come lontana deduzione, e piuttosto fondata sul diritto positivo, che può variare. Le ragioni poi di Aristotele non nascono dalla natura della cosa, ma da sola invidia contro Platone; ed egli stesso ricorda molte nazioni che vissero in questo modo. Viene pure a nostro sostegno S. Tommaso che nella 2, 2 quest. 154, art. 9 confessa che nessuna congiunzione è contro natura, tranne quella del figlio colla madre, e del padre colla figlia; poichè gli stessi cavalli, secondo Aristotile, hanno ciò in orrore. Ed io stesso vidi a Montedoro un cavallo che non voleva unirsi colla madre. E non perchè non ne venga la generazione, ma per reverenza naturale. E tuttavia, secondo la testimonianza di Tolomeo, fu comune usanza tra i Persiani l'unirsi alle madri. E tra gli animali, i gallinacci e molti altri praticano lo stesso. Io tuttavia nella repubblica ho schivato che le madri si unissero ai figli, o i padri alle figlie, quantunque quest’ultimo caso sia meno contro natura. Gaetano pure prova, appoggiato allo spirito di S. Tommaso e alla ragione naturale, che l'unione colla sorella o cogli affini e consanguinei, non è contro il diritto naturale, ma solo contro il legale; ed essere un precetto giudiziale, non morale, la proibizione degli altri gradi; poichè i figli di Adamo si unirono colle sorelle, e Abramo e Giacobbe patriarchi, al primo dei quali Sara era sorella. E S. Tommaso adduce due ragioni di queste proibizioni, cioè pel rispetto ai parenti, perchè potessero vivere insieme senza scrupolo, e perchè si moltiplicassero le amicizie per mezzo dei matrimoni, e la libidine non riescisse più dolce col proprio sangue. Ragioni che secondo Gaetano decisero pure la legge cristiana. Ma nella repub-

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