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184 | storia |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'Utopia e La città del Sole.djvu{{padleft:208|3|0]]sazioni, divertendo, tutti le due o tre ore, parlando di calcolo astronomico, di rivoluzioni di popoli, di sbagli presi da Tze Tze arabo, e da Isacco Newton. E tutto ciò non fec’io per capriccio, ma per l’amore grande che nutro al genere umano. Era necessaria una compiuta Storia del reame degli Orsi, popoli che dominarono un tempo quasi tutta la terra, e da’ quali sono uscite tante e sì varie nazioni. Molti autori ne hanno parlato, ma niuno ha saputo stabilirne l’origine, svilupparne i progressi, e scoprire le ragioni della loro ampliazione e decadenza. Io solo ho avuto l’ardire di lacerare le nubi dell’antichità, e di scorgere un barlume di verità nell’oscura fuliggine de’ consumati secoli, per poi ridurre tutte le mie nobili e singolari notizie a sistema, e formare piuttosto un trattato politico-morale-filosofico che una storia; nel quale si scoprirà per mezzo delle azioni orsacchine quanto sia utile la semplicità de’ costumi, e quella delle leggi che sieno tratte dal fondo della natura, della giustizia e della ragione; si potrà quindi comprendere quanto sieno dannosi il lusso e la più picciola alterazione de’ costumi aborigeni, ed in oltre quanto possa essere di vantaggio o di danno un genio grande che nasca in un regno di quando in quando, il quale abbia nell’animo o buone o triste inclinazioni. Noteransi ancora le cerimonie del loro culto e le foggie dei loro vestiti e adornamenti, poichè dalle più leggere notizie si conosce il carattere delle più famose nazioni, come da’ convulsionarj e dal taglio lungo della giubba gl’Inglesi, dalla derisione e da’ bijoux i Francesi, e dall’imitazione or d’una cosa or dell’altra i nostri Italiani. Si rifletterà in oltre al genere di studj ch’era alla moda piuttosto in uno che nell’altro secolo, e ciò pure spargerà lume splendidissimo nell’istoria nostra. Vedrassi, come dimostreremo ad evidenza con un diluvio di riflessioni politiche e metafisiche, che nel tempo che correva il gusto della grammatica tutta la nazione era zotica, rozza e villana; nel tempo della rettorica era leggera e puerile; in quello della teologia era sangui-