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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'Utopia e La città del Sole.djvu{{padleft:32|3|0]]Casseletano, non solo per arte, ma eziandio per natura eloquente; oltre che è nelle leggi peritissimo, e per lungo uso artefice esperto a trattare quest’imprese. Avendo una e due fiate parlato insieme, nè essendo d’accordo in alcune cose, essi andarono a Brusselles per intendere la mente del loro principe. Io, come portavano i casi miei, andai in Anversa, ove fui visitato da molti, e spesso da Pietro Egidio, anversano, e tra suoi nobilissimo, giovane non meno dotto che costumato, e verso gli amici tanto pronto con amore, fede e sincero affetto, che a fatica troverei uno che lo ragguagliasse nell’essere in ogni atto d’amicizia singolare. Egli è di rara modestia senza finzione alcuna, e di singolare semplicità. Il suo parlare è tanto piacevole e senz’altrui offendere giocondo, che il desiderio mio di rivedere la patria, la moglie ed i figliuoli miei, i quali già più di quattro mesi non avea veduto, meno mi affliggeva, godendo la sua dolce conversazione e gratissimo parlamento. Essendo io un giorno a messa nella magnifica chiesa di santa Maria, molto dal popolo frequentata, e già stando per ritornarmi all’albergo, io veggo a caso Pietro ragionare con un forestiero che già cominciava ad invecchiare, con faccia adusta, lunga barba ed il mantello che gli pendeva dalla spalla, come colui che di ciò poca cura si pigliava: e nel volto e nell’abito lo giudicai un nocchiero. Pietro, vedutomi, venne a salutarmi, e, trattomi da parte, mi disse: vedi tu costui? (e mostrommi quello col quale l’aveva veduto parlare) già mi affrettava di condurlo a te. Egli, diss’io, mi sarebbe stato per tua causa gratissimo. Anzi, rispose Pietro, l’avresti avuto caro per sè stesso, perchè non vive ora uomo alcuno, che tanta storia di uomini e paesi non conosciuti ti possa narrare, del che so che sei sommamente bramoso. Risposi io: non mi ha ingannato il giudizio, perchè nel primo aspetto mi parve un nocchiero. Tu pigli errore, disse Pietro; perciocchè egli ha navigato non già come Palinuro, ma come Ulisse o Platone. Costui si chiama Raffaello e per cognome Itlo-