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libro primo. 21

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'Utopia e La città del Sole.djvu{{padleft:45|3|0]]i colpevoli, e non eseguendo la sentenza, aspettare il successo di questa benignità sua, vietando intanto che non si possano ridurre in luogo di franchigia, e non riuscendo in bene, eseguire la giustizia; nè potrebbe di questo nascere pericolo alcuno. Si potrebbe trattare parimente i mendichi, contro i quali sono fatte invano tante leggi. Detto questo dal cardinale tutti confermarono il mio parere, ma sommamente commendarono quello che aveva detto il cardinale dei mendichi. Seguirono poi cose ridicolose, le quali narrerò pure, da che non son triste. Eravi certo parassito, il quale facendo il matto rideva di lui, e talora confermava i detti suoi. Dicendo uno, ch’io aveva acconciamente provveduto ai ladri, ed il cardinale ai mendichi, ma che restava di provvedere a quei poveri, che per infermità o vecchiaia sono impoveriti: Io, rispose il parassito, provvederò a questi; perchè già sono fastidito dai loro pianti e miserabili domande, colle quali tuttavia non mi hanno potuto cavare di mano un danaro. Perciò quando passo non più mi ricercano di elemosina. non sperando da me cosa alcuna, come s’io fossi sacerdote; ma io con una legge ho provvisto che sieno distribuiti pei monasteri benedettini, i maschi come del terz’ordine, e le femmine come pinzochere. Il cardinale con un riso commendò il suo parere. Un frate teologo si mostrò molto lieto contra i sacerdoti e i monaci, e disse: neanco in tal guisa ti espedirai dai mendichi, non provvedendo a noi frati. A questo è provveduto, disse il buffone, perchè avendo provveduto il cardinale ai mendichi vagabondi, a voi ancora è provveduto, che siete medesimamente vagabondi mendichi. Mosse questo matto tutti a riso, vedendo che se ne prese giuoco il cardinale; ma il frate non già, il quale, spruzzato di tale aceto, si sdegnò in guisa, che svillaneggiando il buffone lo chiamò detrattore, figliuolo della perdizione, minacciando con sentenze della sacra scrittura. Allora il buffone da dovero buffoneggiando disse: non ti sdegnare o frate: perchè gli è scritto: «Nella pazienza vostra possede-

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