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LIBRO SECONDO
L’isola degli Utopii, larghissima nol suo mezzo, si stende dugentomila passi, e per lungo tratto non si stringe molto, ma vèr la fine d’amendue i capi si va assottigliando: i quali, piegati in cerchio di cinquecentomila passi, fanno l’isola in forma della nuova luna. Questi suoi corni, dal mare combattuti, sono distanti uno dall’altro circa undici miglia, ed il mare, tra essi dai venti difeso, fa come un piacevol lago e comodo porto; di onde l’isola per suo bisogno manda le navi agli altri paesi: la bocca da una parte con guadi e secche, dall’altra con aspri sassi, mette spavento a chi pensasse d’entrarvi come nemico. Quasi nel mezzo di questo spazio è un’alta rupe, quale perciò non è pericolosa, sopra di cui in una torre da loro fabbricata gli Utopiensi tengono il presidio: molte altre rupi vi sono nascoste e perigliose. Essi solamente hanno cognizione dei canali: indi avviene di raro che alcun esterno, che non sia da uno di Utopia guidato, vi possa entrare: quandochè essi a fatica v’entrano senza peri-
Moro. | 3 |
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