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libro secondo. | 51 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'Utopia e La città del Sole.djvu{{padleft:75|3|0]]basciatori, mostrargli alle madri dicendo: Eccoti o madre quello sciocco, che usa perle e gioie come se fosse un bambino. La madre da dovero diceva: taci figliuolo, perchè forse colui è un buffone degli ambasciatori. Altri biasimavano quelle catene d’oro con dire che erano tanto sottili, che un servo le potrebbe rompere, e tanto larghe, che se le potrebbe levare dal collo e fuggire. Gli ambasciatori stati ivi due giorni, e vedendo quanto a vile vi era tenuto l’oro, anzi più biasimato appo gli Utopiensi, che non era appo loro in prezzo: e mirando le catene e i ceppi di un servo fuggitivo, nei quali era più oro ed argento, che non valeva ogni ornamento di tutti tre, deposero ogni lor vago portamento, del quale prima andavano arroganti. Poichè parlarono cogli Utopiensi, compresero come si maravigliavano che un uomo potesse mirare una gioia lampeggiante, al quale fosse lecito di mirare le stelle e il sole: e che alcuno si riputasse più nobile per il filo di lana più sottile, quando che quello pure è stato portato da una pecora, la quale perciò non è più che pecora. Si meravigliano ancora che l’oro di sua natura così inutile tanto venga stimato dalle altre genti, che l’uomo, per causa del quale l’oro è in pregio, sia meno stimato che l’oro, in tanto che alcuno rozzo e stupido tenga in servitù molti uomini dabbene e savi, solamente perchè possede molti danari. I quali se per fortuna o per qualche sottilità delle leggi fossero condotti in mano del peggior servo di quello, sarà egli astretto farsi servo del suo servo, solamente per questo mutamento di posseder danari. Mi maraviglio ed abbomino quelli che danno ai ricchi quasi gli onori divini, non perchè loro siano obbligati, nè debitori, ma solamente perchè sono ricchi, benchè non sperino, vivendo quelli, aver pur un danaro de tanti che possedono, conoscendoli miseri ed avari. Queste e simili opinioni hanno bevuto gli Utopiensi parte col latte nella fanciullezza, parti negli istituti della repubblica, i quali da ogni inezia sono molto alieni, e parte dalla dottrina. E benchè non molti sono