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118 | PARTE SECONDA CL. IV. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'aes grave del Museo Kircheriano.djvu{{padleft:134|3|0]]terrane o a quelle dell’ altre nove serie. Vero è tuttavia , che, quantunque l’artifizio de’ volterrani sia diversissimo da quello degli altri etruschi, non perciò cessa d’essere etrusco. Opporrebbesi la provenienza, perchè due di queste monete ci son venute certamente da Napoli e forse anche la terza. Ma anche qui converrà distinguere il commercio numismatico che si fa in Napoli, dalle escavazioni che si praticano in mille parti di quel regno e di tutta questa Italia media, dalle quali non è maraviglia che sieno andate a colare in quel ricco emporio d’ anticaglie anche tutte tre queste monete. Il tempo e l’attenzione sapranno darcene i più sicuri avvisi.
Finalmente il Barone D'Ailly, per particolare richiesta fattagli da noi, ha studiata nel museo Borbonico di Napoli la genuinità dell’asse di Volterra con l’imagine del delfino che colà si conserva , e l’ha trovata sincerissima. Lo stesso ci attesta il Signor Avvocato Rusca che ripetutamente ha riscontrata in Volterra cotesta impronta con tutti i caratteri dell’antichità. Cadono con ciò i dubbj da noi promossi, e Volterra con due città da lei non molto lontane ed amendue maritime, Vetulonia forse e Populonia, si rimangono in possesso delle tre loro diverse serie.