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IL MOTO SIDERALE. 93

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Compreso da questa grande e sublime verità, non ommise un momento le sue investigazioni; e la singolarissima scoperta sul «moto proprio» delle stelle venne a coronarne le dotte fatiche. — «Tutto cospira, scrive egli, a farci pensare che le stelle ancora sieno in perpetuo moto aggirandosi o tutte intorno ad un centro comune, o alcune intorno a uno, ed altre intorno ad altri.[1]»

Questo stesso moto venne dagli astronomi scoperto nel sole, cui Herschel crede avvicinarsi insensibilmente alla costellazione di Ercole. Secondo questo principio, ogni stella è un sole che siede centro del suo particolare sistema planetario; e ogni sole e pianeta possono avere i loro particolari abitatori. Per tal modo il concetto della formazione dell’universo si eleva e, se tasse possibile, fassi maggiormente sublime; il moto che presiede e governa tutto, è causa, mezzo e fine di generale armonia, e la possibile esistenza di altri esseri forse simili a noi, ci risveglia a un sentimento di ammirazione massima verso il principio coordinatore e mantenitore degli enti e delle esistenze, Dio!

Prima del Piazzi non era conosciuto che il moto di Arturo, di Sirio, di Procione e di qualch’altra stella: onde il profondo Lalande così esprimevasi in proposito: «Il y a quelques étoiles qui ont un mouvement propre, un dérangement physique, dont on ignore la cause, et dont on tàche de déterminer la quantité par obser-

  1. Lezioni elementari di astronomia, T. 1, p. 212, 221.
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