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106 | RIFORMA FRANCESE |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|L'astronomo Giuseppe Piazzi.djvu{{padleft:115|3|0]]repubblica Romana; Mascheroni per la repubblica Cisalpina; Multedo per la repubblica Ligure, e Tralles per la repubblica Elvetica.
Tale impresa era altrettanto ardua quanto umanitaria e grandiosa, toccando immediatamente a’ più vitali interessi delle popolazioni, alle fonti anzi del loro materiale benessere; chè, stabilendo essa su principi ragionevoli ed esatti le forme e le condizioni degli scambi, facilitava i commerci e l’utilità dei prodotti e, costituendo uno dei più potenti veicoli di prosperità e progresso nella vita interna delle nazioni e ne’ loro esteri rapporti, determinava nuova êra di prosperità e di progresso. In ogni tempo e paese legislatori ed economisti avevano segnalato questo bisogno, da Mosè, che aveva scritto: «Tu non avrai che un sol peso giusto e vero, nè riterrai presso te che una sola fedele misura,[1]» a Carlo Magno (per tacere di altri), il quale spesso ripete ne’ suoi Capitolari: æquales mensuras et rectas omnes habeant. Pondera vel mensuræ ubique æqualia sint et juxta, etc. E il Piazzi che conosceva gli studi che se ne erano fatti, e che anzi aveva accompagnato, come si disse, il Cassini, il Méchain e il Legendre nel settentrione della Francia per istituire la differenza dei meridiani tra Greenwich e Parigi, giunto a Palermo, vi recava, sebbene con idee diverse, i principi di questa riforma.
Pertanto allora che, più tardi, sulla domanda del
- ↑ Deuteronomio.